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Sospesi gli abbattimenti di Pini a Rende: il Commissario incontra Lipu e Forum Ambientalista Calabria e accoglie l'istanza

 

COMUNICATO STAMPA

Oggi in data 2 agosto 2023 una delegazione composta dalle associazioni Lipu e Forum Ambientalista Calabria insieme a giuristi indipendenti impegnati nella collaborazione per la causa in oggetto hanno avuto un incontro con il Commissario Santi Giuffrè che attualmente fà le veci di sindaco al Comune di Rende per un confronto sul cosiddetto "Progetto di decoro urbano e riqualificazione ambientale direttrici viarie principali: Quattromiglia - Commenda - Roges", deciso dall'ex amministrazione ed attualmente in esecuzione a Rende che sta causando gli abbattimenti di Pini di mezzo secolo di vita.

Abbiamo contestato i tagli e chiesto chiarimenti circa, la loro regolarità, le perizie agronomiche a supporto, le misure a tutela della fauna selvatica durante lo svolgimento dei lavori, avendo rilevato, a seguito di una particolareggiata disamina, forti criticità circa questi punti.

Già anticipati in una diffida con cui l'avv. Marcello Nardi metteva in evidenza i vizi che interessavano l’iter amministrativo, nel merito, una palese violazione della Legge 157/92, che recepisce anche la Direttiva europea Uccelli e la Convenzione di Berna, nella parte in cui all’art. 3 si fa divieto su tutto il territorio nazionale, il prelievo e la distruzione di nidi, uova e nidiacei e che conseguentemente non si può procedere ad abbattimenti nel periodo di nidificazione che và da marzo a agosto. E la violazione del D.M. del 10 marzo 2020 il quale stabilisce che non si può procedere con interventi di abbattimenti degli alberi in assenza di un Piano del Verde al cui interno devono essere inseriti i Criteri Ambientali Minimi.

Abbiamo scelto di approcciare l'argomento in modo tecnico e normativo, accompagnando alle parole anche delle azioni legali. Solo così si ha realmente la possibilità di incidere sulle problematiche soprattutto in casi particolari come questo dove si tratta un progetto in fase ormai esecutiva.

Atteggiamento concreto che ha ricevuto un riscontro del tutto positivo da parte del Commissario, con cui abbiamo intrattenuto un proficuo e piacevole dibattito che ha portato all'ottenimento per noi di importanti risultati.

Il Commissario:

■ ha deliberato ufficialmente la sospensione dell’abbattimento sino alla fine del periodo di nidificazione che termina nel mese di agosto, prevedendone la ripresa nel mese di settembre.

■ si è assunto l’impegno di intraprendere l’iter amministrativo al fine di predisporre un Piano del Verde. ./.. Per colmare la lacuna che ha consentito fino ad ora all'amministrazione precedente di predisporre questi abbattimenti selvaggi, e per dotare il Comune di uno strumento di tutela e di programmazione da sempre invocato dalle associazioni.

Al fine di agevolare tale iter, la Lipu ha consegnato al Comune un Documento sulla gestione del verde urbano articolato in 31 articoli redatto da suoi tecnici tra cui forestali, naturalisti e biologi, già consegnato nel 2017 all'ex amministrazione comunale la quale purtroppo non ne ha tenuto conto.

Siamo soddisfatti per l'accoglimento di parte delle nostre richieste, si è trattato di un incontro proficuo anche se l'obiettivo primario resta quello di opporsi alla prosecuzione degli abbattimenti, al momento solo rinviati. In merito a questo abbiamo richiesto al Comune di rimodulare il progetto in modo che vada avanti, ma senza ulteriori tagli.

La Lipu ha fornito soluzioni tecniche moderne e innovative già sperimentate in alcune città italiane ma soprattutto europee che eviterebbero di procedere al taglio dei restanti alberi, ed alla loro armonizzazione con il paesaggio in modo da risolvere quelle poche criticità che solo alcuni esemplari presentano, e ci auspichiamo si potranno armonizzare nel progetto.

Interventi tra l’altro che non andrebbero ad incidere sul capitolato di spesa perché verrebbero a costare meno rispetto all’abbattimento degli alberi esistenti, relative estirpazioni delle radici e acquisto di nuove piante da collocare a dimora.

Pertanto nell’incontro non sono state solo evidenziate le incongruenze del progetto ma fornite anche quelle soluzioni tecniche, evidentemente non prese in considerazioni sinora, che potrebbero portare alla salvezza degli alberi, e continueremo a perseguire questo obiettivo.

Avv. Marcello Nardi, Dottoressa Russo, Dott. Roberto Santopaolo responsabile provinciale della sezione Lipu Rende, Forum Ambientalista Calabria.

A sostegno di questa iniziativa anche le associazioni Italia Nostra, Cittadinanzattiva Calabria e ArCalabria.

RENDE: DA CITTÀ VERDE A CITTÀ DESERTO

COMUNICATO STAMPA

 Via Leonardo da Vinci prima e dopo l'abbattimento degli alberi

 

Ciclicamente si ripresenta a Rende l’annosa problematica delle capitozzature selvagge e degli abbattimenti sconsiderati di alberi ad alto fusto.

Nell’ultimo ventennio la Lipu di Rende è intervenuta più volte sulla questione con denunce e comunicati stampa. Ci rincresce, e siamo fortemente amareggiati, dover puntualizzare ancora una volta alcuni aspetti che dovrebbero essere ampiamente noti a chi, di volta in volta, gestisce il bene pubblico.

Nei giorni scorsi ha avuto, e giustamente, un forte impatto mediatico la vicenda riguardante l’abbattimento di diversi esemplari di Pino domestico (Pinus pinea) di oltre mezzo secolo d’età, in via Leonardo da Vinci a Quattromiglia.

Queste piante hanno assistito alla crescita urbanistica della città e sono stati un simbolo identitario di diversi quartieri di Rende, voluti dall’allora sindaco e agronomo Francesco Principe.

Oltre al valore estetico e ornamentale forse non è a tutti noto, soprattutto a chi, evidentemente, amministra il bene pubblico, che questi alberi fornivano diversi servizi ecosistemici necessari e anzi fondamentali per migliorare la qualità di vita dei cittadini.

Mitigazione del clima, assorbimento di anidride carbonica (CO2) e polveri sottili (PM10, responsabili di gravi malattie respiratorie), produzione di ossigeno… sono solo alcuni dei servizi offerti dalle piante.

Gli alberi sono condizionatori naturali che hanno la capacità di abbassare le temperature in città, producendo frescura con la traspirazione, apportando un beneficio a tutta la collettività.

E proprio in un periodo di estrema calura, con temperature superiori ai 40°C si è invece pensato di abbattere queste piante con il risultato di un ulteriore pericoloso aumento delle temperature in quell’area.

 

Tronchi di Pino domestico accatastati dopo essere stati tagliati

 

Sembra che la motivazione principale all’abbattimento sia stata l’instabilità delle piante e l’affioramento delle radici che hanno portato alla disconnessione del marciapiedi in alcuni punti.

Bene! Sono questi problemi reali ma, anziché cercare una soluzione etica e professionale, si è deciso di agire nel modo più semplice e roboante, ovvero dando voce alle motoseghe.

Ma la strada più corta non sempre è la migliore o la più saggia!

E ora ci poniamo, come crediamo anche tantissimi cittadini, alcune legittime domande:

Se considerati a rischio caduta perché non si è deciso di monitorarli anche in un arco temporale ristretto?

E inoltre erano tutti a rischio caduta o proprio tutti gli esemplari abbattuti creavano con le loro radici problemi al marciapiede?

Quanto è costato l’intervento?

Con i soldi spesi si poteva forse pensare alla costruzione di un nuovo marciapiedi a lato di quello esistente smantellando il vecchio e dando così sfogo alle radici. Se non proprio attuabile questa idea, sicuramente gli ingegneri e gli architetti del comune avrebbero trovato una soluzione consona.

Che fine hanno fatto le tonnellate di legna?

Era questo il periodo giusto per eseguire i lavori?

Sì, perché in questo periodo, tra l’altro, molte specie di uccelli sono ancora impegnati nella fase di nidificazione con la seconda deposizione.

Di certo su quegli alberi nidificavano alcune coppie di colombacci, tortore dal collare e piccoli passeriformi, oltre ad essere sito privilegiato di nidificazione e di riposo diurno del gufo comune, specie particolarmente protetta in Italia.

Vorremmo sapere, se qualcuno ce lo potesse indicare, quanti nidi sono stati distrutti e quante uova e nidiacei lasciati al loro inevitabile destino di morte!

Ci piacerebbe anche sapere se è stato fatto uno studio preliminare da parte di esperti, conoscerne la delibera con le motivazioni degli abbattimenti e avere una risposta ai nostri interrogativi e a quelli dei tanti cittadini.

L’occasione è utile per ricordare all’ex amministrazione comunale di Rende che la Legge 157/92, che recepisce la Direttiva Uccelli 79409CEE sulla tutela della fauna selvatica, poi sostituita dalla 2009/147/CE vieta in tutto il territorio nazionale la distruzione e il prelievo di uova, nidi e nidiacei.

Anche il periodo dunque per abbattere questi alberi ritenuti pericolosi o “fastidiosi” purtroppo è sbagliato e non consentito perché ha apportato ulteriori e gravi danni alla biodiversità urbana e all’intera comunità.

Nel 2017 la LIPU di Rende, consegnò gratuitamente alla Commissione Ambiente di questo comune un utilissimo documento composto da 31 articoli sulla gestione del verde urbano elaborato dopo diversi mesi di studio da esperti dell’associazione, forestali, biologi e naturalisti, nella speranza che si potesse avere una gestione più oculata del verde urbano a Rende.

Nostro malgrado, questo documento non è stato mai applicato, né minimamente tenuto in considerazione e giace ancora in chissà quale recondito cassetto di scrivania.

Ci auguriamo che sia veramente l’ultima volta che a Rende, annoverata in passato come città del verde urbano, si verifichino tali scempi e che vengano al più presto rimpiazzati tutti gli alberi abbattuti in questi anni e che si possa finalmente fare una seria e attenta riflessione sulla gestione del verde urbano.

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Tra luci ed ombre si chiude la stagione riproduttiva 2023 della Cicogna bianca in Calabria

COMUNICATO STAMPA

È metà gennaio quando alcune cicogne cominciano già ad occupare i siti riproduttivi, sono probabilmente quei pochi individui svernanti che non sono migrati in Africa.

Poi man mano cominciano ad arrivare altri individui, si costituiscono le prime coppie, a fine marzo la situazione comincia a delinearsi in maniera quasi definitiva.

Ad aprile tutte le coppie di cicogne hanno occupato i siti con le prime deposizioni. I volontari Lipu, come ogni anno, da 22 anni, monitorano le coppie, sorvegliano, acquisiscono dati scientifici, seguono l’evolversi della stagione riproduttiva che va avanti in maniera spedita.

La webcam, già al suo secondo anno di attività posizionata su uno dei 34 nidi presenti, grazie ad una sinergia tra Lipu, e-distribuzione, la Società Agricola Mazza e Link Telecomunicazioni, è in grado di fornire informazioni dettagliate e in tempo reale su questo singolo sito.

Questa coppia rispetto allo scorso anno ha anticipato la deposizione, buon segno, sono 4 le uova deposte maschio e femmina si alternano alla cova e tutto procede regolarmente. Il 1 maggio, sotto l’occhio attento di migliaia di persone, naturalisti ed appassionati di tutto il mondo, nasce il primo pulcino e nel giro di 4 giorni anche gli altri tre. Pochi giorni dopo però, forti e continue piogge, unitamente ad un brusco abbassamento delle temperature, fanno sì che tutti e 4 i cicognini muoiono con lo sgomento e lo sconforto di migliaia di persone collegate in diretta streaming da varie parti d’Italia e del mondo! Intanto alcune coppie, in questa e altre zone, abbandonano il sito riproduttivo, e in molti nidi il numero di pulcini contati dai volontari Lipu sono di meno rispetto alla conta iniziale! Stessa sorte dei cicognini seguiti con la webcam?

Probabilmente si, evidentemente i cambiamenti climatici, con temperature insolite per il mese di maggio, hanno profondamente inciso sia sul tasso di natalità che di sopravvivenza di molte coppie presenti nei tre areali riproduttivi sostiene Roberto Santopaolo, volontario Lipu e responsabile del progetto Cicogna bianca Calabria.

Ma come è andata la stagione riproduttiva nel dettaglio?

32 le coppie riprodotte, 2 in meno rispetto al 2022. Anche il numero di nati, 80, ha avuto una flessione importante, ovvero 31 pulcini in meno rispetto al 2022, di questi solo 69 sono riusciti ad involarsi, mentre una giovane cicogna, non ancora in grado di volare, è stata ritrovata sotto un nido, prontamente recuperata è stata trasportata al CRAS di Rende, gode di buona salute e a breve sarà rimessa in libertà.

La Piana di Sibari che è la zona più vocata per questa specie, ha subito anch’essa un forte calo numerico soprattutto in termini di nati, 18 in meno rispetto al 2022 pur confermando lo stesso numero di coppie, sostengono i volontari Lipu, Katharina Werner, che da anni segue la specie, e Stefania Pistocchio.

Perdita di coppie e di nati anche nella Valle del Crati, sostiene Giorgio Berardi, volontario Lipu che segue il monitoraggio in quest’area, mentre la valle dell’Esaro conferma la sua unica coppia che ormai da 4 anni si riproduce regolarmente.

Dopo 22 anni di costante, lento incremento, quest’anno la popolazione di Cicogna bianca calabrese ha purtroppo subito un brusco arresto, anzi un decremento.

Questo trend ha avuto di riflesso effetti negativi anche sull’attività d’inanellamento scientifico, giunto ormai al suo quarto anno e portato avanti insieme ad ISPRA, alla disponibilità di e-distribuzione e al nostro socio Lipu e inanellatore ISPRA Mario Pucci.

Sono stati solo 14 i pulcini inanellati quest’anno rispetto ai 43 del 2022 ma l’impegno e lo sforzo profuso dalla Lipu ed e-distribuzione in questa attività è stato egualmente oneroso perché la fatica non è tanto sul numero di giovani che vengono inanellati, quanto sul numero di nidi da monitorare più attentamente rispetto agli altri, e sul numero di nidi da raggiungere con i mezzi essendo tutti ubicati su tralicci e pali elettrici.

Il consuntivo di questi dati preoccupa e non poco i volontari Lipu che seguono la specie e che insieme ad e-distribuzione in questi anni hanno posizionato decine di piattaforme nido per favorire il ritorno e la nidificazione della Cicogna bianca in Calabria.

Ad oggi su 32 coppie presenti in regione 30 nidificano su piattaforme nido, un fattore importante ed evidente che suggella il successo del progetto Cicogna bianca Calabria e il ritorno di questa specie nella nostra regione dopo un’assenza di oltre 500 anni.

L’applicazione delle piattaforme si è rilevato quindi un elemento fondamentale che ha permesso nel corso degli ultimi due decenni un aumento costante della specie in Calabria, sostiene Marco Gustin - Responsabile Specie e ricerca della Lipu nazionale, mettendo in evidenza che comunque questa è risultata la strada migliore da percorrere per incrementare la popolazione della Cicogna bianca in Calabria, nonostante un 2023 non particolarmente positivo per la specie non solo in Calabria ma in tutta Italia.

Di questo ne è convinta anche e-distribuzione che con il suo dirigente ingegnere Vito Antonio Morrone, responsabile UT Cosenza, ha già predisposto alcuni sopralluoghi congiunti con gli esperti della Lipu per posizionare altre piattaforme nido su nuovi tralicci e pali elettrici.

Saranno queste le nuove strutture che permetteranno alle future coppie di cicogne bianche di utilizzarle durante la prossima stagione riproduttiva, con la speranza e la fiducia che si possa riprendere il trend positivo interrotto quest’anno.

Questo progetto, portato avanti dalla Lipu in collaborazione con e-distribuzione, agricoltori, allevatori, proprietari terrieri e aziendali, nei cui terreni vengono installate le piattaforme nido, è un esempio concreto e tangibile, conclude Roberto Santopaolo, di come le persone, associazioni ed enti possono fare rete in maniera positiva, creando anziché distruggere, aiutando la natura e la biodiversità.

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Valle del Neto: messa in sicurezza una linea elettrica e installata una piattaforma nido per favorire la nidificazione della Cicogna bianca

 

 

La Valle del Neto da sempre è stata una rotta importante per la migrazione di molte specie di uccelli, sia rapaci che grossi veleggiatori come la Cicogna bianca.

Una zona in particolare, identificata dalla Sezione LIPU di Rende, tra i Comuni di Belvedere di Spinello e Rocca di Neto nella Provincia di Crotone, è particolarmente frequentata dalla Cicogna bianca come area di sosta durante la migrazione, soprattutto autunnale.

La presenza in questo territorio di una linea elettrica in conduttori nudi esercita a 20.000 Volt (Media Tensione) ha evidenziato un rischio di scariche elettriche per i suddetti volatili che transitano in questa zona.

La sensibilità dimostrata da e-distribuzione nella salvaguardia della biodiversità e delle cicogne in particolare per il loro elevato valore faunistico, ha permesso di stringere intese con la LIPU al fine di caratterizzare il problema ed individuare soluzioni che fossero efficaci sul piano della protezione della cicogna e di altre specie che popolano l’area.

Grazie appunto alla collaborazione di entrambi i soggetti interessati, e-distribuzione rappresentata dall’ing. Giovanni Simone Responsabile dell’Unità Territoriale di Catanzaro-Crotone e Vibo V. e dalla LIPU nella persona del Dott. Roberto Santopaolo, sono stati individuati interventi mirati consistenti nella sostituzione del conduttore nudo con un cavo isolato di ultima generazione ed alla posa di una  idonea piattaforma nido posta sui vertici dei sostegni.

Con questo intervento l’obiettivo della Lipu e di e-distribuzione non è stato solo quello di rendere sicura la linea elettrica per molte specie di volatili ma anche quello di offrire una casa alla Cicogna bianca per indurne la nidificazione anche su questo territorio.

Da oltre 20 anni la Lipu ed e-distribuzione hanno installato quasi 100 piattaforme nido su pali e tralicci elettrici in varie aree della Calabria, molte delle quali sono state utilizzate dalle specie per nidificare.

Ora si spera che anche questa piattaforma nido, alla prossima stagione riproduttiva, possa essere occupata da qualche coppia di cicogna.

Il referente locale Francesco Fabiano, capo Blue Team di Crotone, è stato coinvolto nell’attuazione dell’intervento tecnico e nella verifica di efficacia della soluzione adottata.

Alla posa della piattaforma hanno partecipato gli operativi, Samà Simone, Aceto Davide, Chimenti Francesco e Parente Rosario e per la Lipu il socio e attivista Mario Pucci.

 

Rende, 06/06/2023   

Ritorna l'attività di inaellamento scientifico e la campagna "Un nome per la Cicogna"

Attività di inanellamento scientifico sul campo

PA662 e PA665 sono 2 delle 43 cicogne inanellate in Calabria lo scorso anno. Grazie alla campagna "Un nome per la Cicogna" questi due esemplari non vengono identificati solo con un codice alfa numerico ma con un vero e proprio nome, Katrin e Rebecca Maria.

Quando i volontari Lipu nei giorni scorsi le hanno avvistate in natura, dopo essere riusciti a leggerne il codice alfa numerico e quindi a tracciarne l'identità, non credevano ai propri occhi, l'emozione è stata indescrivibile!

Katrin è nata nella Piana di Sibari, Rebecca Maria nella Valle del Crati con una differenza di soli 10 giorni l'una dall'altra e a 34 km di distanza, ora pascolano insieme lungo i prati e le rive del Crati.

Queste due cicogne, di appena un anno di vita, con buona probabilità, hanno compiuto la loro prima migrazione autunnale in Africa ed ora sono ritornate nella terra che le ha viste nascere. Ma lo stupore dei volontari Lipu è stato ancora più grande perché il ritorno delle giovani cicogne dall'Africa verso il continente europeo è previsto in genere al 2°- 3° anno di vita quando cioè gli individui sono sessualmente maturi. Queste due cicogne invece sono ritornate molto prima (anche se non ancora in grado di riprodursi) e anche questo è un dato scientifico acquisito che occorre analizzare.

PA665 - Rebecca Maria fotografata in natura nel comune di Luzzi a soli 2 km dal sito di nascita

Quando poi i volontari della Lipu hanno comunicato ai rispettivi genitori adottivi delle due cicogne il ritorno in zona di Katrin e Rebecca Maria l’emozione e la felicità è stata indescrivibile.

Sono due attività, quella dell'inanellamento a scopo scientifico e "Un nome per la Cicogna", che camminano di pari passo, in grado di fornire dati scientifici da una parte e creare grandi emozioni dall'altra. Un connubio unico e vincente in grado di appassionare ed emozionare, che la Lipu di Rende e la Lipu Calabria porteranno avanti anche quest'anno.

L’attività di inanellamento scientifico consiste nell’apporre al tarso della piccola cicogna un anello contenente un codice alfa numerico che verrà rilasciato dall’ISPRA. Il codice identifica in maniera univoca quell’individuo e rappresenta una sorta di carta d’identità che seguirà quell’animale per tutta la sua vita.

Anelli ISPRA

Per chi lo vorrà sarà possibile associare il proprio nome al codice alfa numerico. All’interessato verrà comunicato il codice della cicogna e un attestato con impresso quel codice alfa numerico e il nome della cicogna scelto così da certificarne l’abbinamento o se vogliamo l’adozione.

Se quell’individuo con anello verrà avvistato in Africa piuttosto che nel continente europeo, come già successo, la persona che ha dato il suo nome verrà prontamente avvisata. Chi decide di dare il proprio nome ad una cicogna potrà, se vorrà, assistere anche alle attività di inanellamento che si svolgeranno sul campo tra la Piana di Sibari e la Valle del Crati.

Per aderire all’iniziativa occorre prenotarsi, è richiesta inoltre una piccola donazione volontaria che servirà a sostenere il progetto Cicogna bianca Calabria, attivo da oltre vent'anni. Per assegnare un nome e adottare un piccolo di cicogna occorre contattate la sezione Lipu di Rende (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.), tra un paio di settimane si partirà con la prima attività di inanellamento di quest'anno e con la campagna "Un nome per la Cicogna". Sarà cura della sezione di Rende comunicare ai diretti interessati, qualche giorno prima, la data e il luogo in cui si svolgerà l'evento.

Attestato adozione

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