
“EUROBIRDWATCH 2025” tra meraviglia e scienza.
Domenica 5 ottobre, presso le Riserve Naturali Regionali del Lago di Tarsia (CS) e
della Foce del Fiume Mesima (VV).
Il 4 e il 5 ottobre 2025, si terrà in tutta Europa l'Eurobirdwatch, il più grande evento europeo dedicato alla migrazione autunnale degli uccelli, giunto alla 33esima edizione, organizzato da BirdLife Europa e coordinato da BirdLife Slovacchia, l’evento si svolgerà in oltre 30 tra Paesi europei e dell’Asia centrale.
In Italia l'evento sarà coordinato dalla Lipu BirdLife e si svolgerà in molte località con escursioni, gare di birdwatching e attività di svago.
Teatro del weekend italiano saranno le oasi e riserve gestite dalla Lipu e molti altri siti come zone umide, fiumi, aree costiere, boschi e colline, dove i partecipanti saranno guidati nell'esperienza del birdwatching dai volontari della Lipu e potranno contribuire, con l’Eurobirdwatch, al grande censimento europeo degli uccelli selvatici impegnati nella migrazione autunnale verso i Paesi del Sud.
Moltissime specie osservabili, tra migratori e svernanti in arrivo dai Paesi del nord e dall’Est europeo, tra i quali: rapaci, aironi, cicogne, limicoli, anatre nelle zone umide e, inoltre, i primi “svernanti” come pettirosso, fringuello, tordo bottaccio e luì piccolo.
L'evento sarà una bella opportunità per partecipare alle gare di birdwatching del “Big Day”, con la gara per chi avvisterà il maggior numero della specie ballerina bianca, la gara per chi osserverà una specie “segreta” (svelata solo a fine evento), quella per chi osserverà il maggior numero di specie e la gara per il gruppo più numeroso di birdwatchers.
Sarà anche un'occasione per monitorare lo stato degli habitat naturali, sensibilizzare alla conservazione della biodiversità e quest’anno, caratterizzato dall'appello in difesa delle normative ambientali europee e al contrasto del disegno di legge italiano di riforma della caccia, che prevede tra l’altro, il via libera all’utilizzo dei richiami vivi e l’abbattimento dell’avifauna in fase di migrazione pre-riproduttiva.
Due gli appuntamenti previsti in Calabria per domenica 5 ottobre: presso la Riserva Naturale Regionale “Lago di Tarsia”, organizzato dalla sezione provinciale Lipu di Rende e dal Coordinamento Regionale in collaborazione con l’Ente gestore delle Riserve, e presso la Riserva Naturale Regionale “Foce del Fiume Mesima”, organizzato dal WWF di Vibo Valentia Vallata dello Stilaro in collaborazione con il Coordinamento Regionale Lipu.
Un’occasione ideale per bambini e famiglie, che potranno scoprire i segreti del birdwatching e vivere insieme la magia della migrazione. Durante la giornata sarà possibile iscriversi alle associazioni, in modo da sostenere così i tanti progetti e le diverse attività dedicate alla tutela della natura. Si consiglia di portare con sé binocolo, macchina fotografica e un abbigliamento comodo per il birdwatching; per chi ne fosse sprovvisto, la Lipu metterà a disposizione delle attrezzature ottiche.
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Fratino in Calabria: conclusa la stagione 2025 tra monitoraggi, primi inanellamenti e nuove misure di tutela
COMUNICATO STAMPA
Si è conclusa in Calabria la stagione 2025 di monitoraggio e protezione del Fratino (Charadrius alexandrinus), piccolo limicolo simbolo delle spiagge e specie in forte declino in tutta Europa, minacciata dalla frammentazione e progressiva scomparsa degli habitat e da attività umane sempre più invasive.
Quest’anno la Calabria ha scritto una pagina importante nella tutela del Fratino. Un impegno condiviso tra volontari, delegati Lipu, inanellatori e amministrazioni comunali ha reso possibile il raggiungimento di due traguardi storici: l’avvio del primo progetto di inanellamento a scopo scientifico in regione e l’approvazione delle prime delibere “Salvafratino” da parte di tre comuni costieri.

Il monitoraggio e i dati 2025
Per il sesto anno consecutivo l'attività di ricerca e protezione dei nidi di Fratino è stata portata avanti dal Gruppo Lipu Fratino Calabria, 25 volontari che hanno perlustrato e monitorato 31 siti per un totale di 57 km, segnalando i nidi e proteggendo le covate lungo i litorali ionici e tirrenici della regione.
Nel corso di questa stagione sono stati individuati, protetti e monitorati 23 nidi, cinque in più rispetto al 2024. Sebbene la rarità della specie rimanga evidente, i dati registrano un trend positivo.
Il censimento sistematico ha inoltre permesso di raccogliere dati aggiornati sulla presenza e sulla distribuzione della specie sul territorio, ma ha anche confermato la grande vulnerabilità del Fratino e le sfide che minacciano la conservazione di questa specie: le percentuali di insuccesso riproduttivo restano elevate e, nella maggior parte dei casi, sono legate allo svolgimento di attività umane. Pulizia meccanica delle spiagge, calpestio accidentale, cani non al guinzaglio e passaggio di veicoli restano le principali minacce arrecate ai nidi di fratino e ai giovani ancora inabili al volo.
«Il Fratino è una sentinella silenziosa dello stato di salute delle nostre coste: se riesce a nidificare, significa che la spiaggia è sana e viva. Ma la sua sopravvivenza dipende da gesti semplici e scelte consapevoli, quali il lasciare tratti di arenile naturali, limitare la pulizia meccanica e rispettare le aree recintate al fine di permettere alle coppie nidificanti di portare a compimento l’intero ciclo riproduttivo», spiegano i volontari della Lipu impegnati sul campo.
La novità scientifica: l’inanellamento dei fratini in Calabria
Il 2025 ha visto nascere il primo progetto calabrese di inanellamento scientifico del Fratino, realizzato con la collaborazione di inanellatori riconosciuti ISPRA e volontari Lipu. Pulli e adulti sono stati marcati da Mario Pucci e Rosario Balestrieri tramite l’applicazione di piccoli anelli colorati applicati alle zampe. Ogni anello, dotato di un codice alfanumerico univoco, permetterà di raccogliere dati preziosi su migrazione, longevità dei singoli individui, fedeltà ai siti di nidificazione e svernamento. Un progetto che crea un ponte tra scienza e conservazione, contribuendo a una tutela sempre più efficace e mirata alla specie.
Le prime delibere “Salvafratino”
Sul fronte istituzionale, inoltre, tre comuni costieri ionici – Camini (RC), Calopezzati (CS) e Crosia (CS) – hanno approvato la delibera “Salvafratino”, predisposta con il supporto della Lipu, tramite l’azione congiunta di Roberto Santopaolo (delegato Lipu Rende e responsabile del progetto Fratino Calabria) e Giorgio Berardi (delegato Lipu Calabria). Il provvedimento adottato introduce misure concrete per la tutela delle spiagge durante il periodo di nidificazione del Fratino (dal 15 marzo al 31 agosto): stop alla pulizia meccanica degli arenili, al transito di veicoli e a tutte le attività che possono compromettere la riproduzione della specie. Le delibere prevedono anche azioni di sensibilizzazione rivolte a cittadini e scuole e la creazione di aree segnalate come “spiagge del Fratino”.
«L’approvazione di queste delibere non è solo un atto burocratico, ma il segno che la collaborazione tra associazioni e istituzioni può produrre risultati concreti e positivi», afferma Roberto Santopaolo. «I dati di quest'anno confermano che la lotta per la sopravvivenza del Fratino è tutt'altro che vinta, ma vedere i primi pulli inanellati e i primi comuni schierarsi al nostro fianco ci dà la spinta per continuare a lavorare per la loro salvaguardia.».
«Ci auguriamo inoltre che questi tre comuni costieri facciano da apripista e che il modello di gestione sostenibile del litorale da loro adottato possa ispirare altri comuni, così da poter dare vita a una rete virtuosa, sensibile e lungimirante destinata ad ampliarsi a tutta la regione, e attenta alla tutela degli habitat costieri» continua Santopaolo.
Un appello per il futuro
La stagione appena conclusa dimostra che la tutela del Fratino in Calabria è possibile, ma richiede uno sforzo congiunto per ottenere risultati concreti. Accanto al lavoro dei volontari, il sostegno delle istituzioni, l’adozione di misure di gestione sostenibile dei litorali e la collaborazione dei cittadini si rivelano fondamentali per perseguire in qualunque azione di tutela.
Il Fratino non è solo un piccolo uccello costiero: è un indicatore biologico, la sua presenza può concorrere – al pari di quanto avviene per la Tartaruga marina (Caretta caretta) – all’ottenimento della Bandiera Blu, garanzia di qualità ambientale e attrattività turistica. Una presenza che equivale a un patrimonio da tutelare, e ci offre l’opportunità di pensare a forme di turismo diverse, più consapevole e rispettose dell’ambiente.
Proteggere il Fratino e il suo habitat significa valorizzare le spiagge e riconoscerne la loro natura più autentica, in quanto luoghi preziosi e custodi di biodiversità.
Invitiamo tutti a unirsi a noi in questa missione» – dichiara Ilaria Mazzoleni, volontaria Lipu e responsabile della comunicazione del progetto Lipu Fratino Calabria. «L’obiettivo è creare una rete di volontari composta da semplici cittadini, associazioni ed enti, che possano anche solo segnalarci eventuali avvistamenti di fratini sulle spiagge.
La Calabria, con i suoi 880 km di costa, rappresenta un’area molto vasta per la specie: monitorarla nella sua interezza è pressoché impossibile per i soli volontari LIPU. Ecco perché è fondamentale costruire una rete attraverso una sorta di citizen science, coinvolgendo attivamente la cittadinanza.
La conoscenza e la consapevolezza – continua Mazzoleni – restano le nostre armi più forti: solo imparando a conoscere e a far conoscere il Fratino, e solo rispettando il suo fragile habitat, potremo garantirgli un futuro sicuro lungo le nostre coste».
XXII° Convegno Italiano di Ornitologia di Lecce
Al XXII° Convegno Italiano di Ornitologia (Lecce, 8-12 settembre) la Calabria è stata ben rappresentata con contributi scientifici elaborati da diverse associazioni e gruppi di ricerca della nostra regione.
Un importante spazio è stato dedicato anche alle nostre cicogne e ai nostri fratini.
Come Lipu Rende abbiamo esposto due poster riguardanti i lavori del Gruppo Cicogna bianca Calabria e del Gruppo Fratino Calabria: azioni e prospettive di conservazione, monitoraggio e attività di inanellamento sono stati i temi posti al centro dei due elaborati.
Sono stati infine presentati i dati raccolti (e i risultati raggiunti) durante il periodo 2019 - 2025.
Sempre stimolante e intenso il confronto con altre associazioni impegnate attivamente nella tutela del Fratino e non solo.
Di seguito i due poster presentati al Convegno:


Cicogna bianca:conclusa in Calabria la stagione riproduttiva 2025
Soddisfazione della Lipu per gli ottimi risultati raggiunti
107 le cicogne nate, 12 in più rispetto all’anno scorso

Si è conclusa con successo la stagione riproduttiva 2025 della Cicogna bianca in Calabria. Quest’anno sono nati 107 piccoli, 12 in più rispetto al 2024, grazie a 35 coppie che si sono regolarmente riprodotte: 21 nella Piana di Sibari, 12 nella Valle del Crati e 2 nella Valle dell’Esaro.
Complessivamente, le coppie presenti nelle tre aree sono state 41, ma 6 di esse, pur avendo tentato la nidificazione, non sono riuscite a portarla a termine.
Rispetto al 2024, si registra un incremento di 3 coppie riproduttrici, aumento avvenuto esclusivamente nella Valle del Crati, che si conferma, anno dopo anno, un’area ad alto potenziale per la specie, al pari della Piana di Sibari.
Con 107 pulli nati, il dato sfiora il record del 2022, anno in cui furono registrate 111 nascite, ma con un numero inferiore di coppie riproduttrici (34 contro le 35 di quest’anno).
Sono nove i comuni calabresi (tutti in provincia di Cosenza) nei cui territori sono avvenute nidificazioni di Cicogna bianca. Da sud verso nord: Rende, Montalto Uffugo, Luzzi, Lattarico, Bisignano, Tarsia, Roggiano Gravina, Corigliano-Rossano, Cassano allo Jonio. Quest’ultimo, con ben 18 nidificazioni, ospita il maggior numero di coppie. A Rende, invece, la Cicogna è tornata a nidificare dopo un’assenza di 11 anni: l’ultima nidificazione risaliva al 2014.
Ad annunciare la conclusione positiva della stagione riproduttiva 2025 sono la sezione Lipu di Rende (CS) e il coordinamento regionale della Lipu.
“Sono risultati importanti e meritati, che coronano una grande mole di lavoro iniziata dalla Lipu su questo territorio molti anni fa – afferma Roberto Santopaolo, ideatore e anima del progetto Cicogna bianca Calabria. – La continuità dell’azione dei volontari della Lipu sta consentendo alla Calabria di affermarsi tra le regioni più ospitali per questa specie”.
“Dopo un’assenza di oltre 500 anni, una prima, piccola popolazione di Cicogna bianca torna finalmente a popolare i cieli della Calabria – prosegue Santopaolo – un patrimonio e un valore aggiunto per la nostra terra, che merita attenzione, rispetto e ammirazione da parte dell’intera comunità calabrese.”
“Il monitoraggio della Cicogna bianca in Calabria – dichiara Alessandro Polinori, presidente della Lipu – è portato avanti dai volontari e attivisti della Sezione Lipu di Rende. Dodici persone impegnate, distribuite tra la Valle del Crati, la Piana di Sibari e la Valle dell’Esaro, che da febbraio a luglio dedicano oltre 600 ore di lavoro per sorvegliare i siti di nidificazione, garantendo tranquillità alle coppie e raccogliendo dati su biologia riproduttiva e abitudini della specie. A loro, e all’intero Gruppo Cicogna bianca Calabria, va un sentito ringraziamento”.
“Per ogni singola area abbiamo dati specifici e dettagliati su ciascuna nidificazione – sottolinea Giorgio Berardi, coordinatore regionale della Lipu – grazie all’impegno dei nostri volontari: Katharina Werner e Stefania Pistocchio per la Piana di Sibari; Fernando e Roberto Santopaolo per la Valle del Crati; Maja Held e Luigi Domanico per la Valle dell’Esaro. Maria Corrado ed Ernesto Napolitano, inoltre, hanno svolto un prezioso lavoro fotografico su tutte le aree, utile sia per la divulgazione che per l’identificazione scientifica dei codici alfanumerici delle cicogne inanellate negli anni passati.”
Un approfondimento a parte merita l’attività di inanellamento scientifico, giunta al suo sesto anno e realizzata in collaborazione con ISPRA, grazie alla disponibilità del socio Lipu e inanellatore Mario Pucci, con il supporto tecnico di e-distribuzione, società del gruppo Enel.
In sei giornate di attività sul campo sono stati inanellati 26 pulli in nove siti diversi, distribuiti nelle tre aree di nidificazione.
A 15 di essi sono stati applicati dispositivi GPS satellitari, forniti e applicati da ISPRA, progetto coordinato da Lorenzo Serra e Pierpaolo Storino. Questi strumenti permetteranno il tracciamento in tempo reale degli spostamenti degli esemplari e raccoglieranno dati preziosi sulle rotte di migrazione, nell’ambito del programma scientifico curato da ISPRA.
Un ruolo propedeutico e fondamentale per la fattibilità e l’attuazione del progetto è stato svolto dalla Lipu: individuazione e monitoraggio dei siti, determinazione dell'età dei pulli a cui applicare i GPS, gestione dei contatti e delle tempistiche con i proprietari terrieri ed e-distribuzione per ottenere le necessarie autorizzazioni e l’accesso ai siti sui cui pali elettrici sono ubicati i nidi.
Un’attività complessa, soprattutto per la collocazione dei siti, che ha richiesto grande impegno sul campo e la collaborazione di tre squadre di e-distribuzione (Blue Team di Rende, Castrovillari e Corigliano-Rossano) oltre all’Unità Tecnica di Cosenza. Coinvolti anche 12 volontari della Lipu, tra cui Pino Giglio e Stefania Pellegrino della Delegazione Gravina e Alta Murgia di Bari.
Tutto è partito nel 2003, da un’idea della Lipu di Rende: favorire il ritorno della Cicogna bianca in Calabria installando nidi artificiali, grandi piattaforme circolari in legno, collocate sui pali e tralicci elettrici in collaborazione con e-distribuzione.
L’idea si è rivelata vincente. Oggi, 33 delle 35 coppie nidificano su queste strutture, dimostrando l’efficacia del progetto e l’importanza dei nidi artificiali per il rafforzamento della popolazione a livello regionale.
“L’installazione delle piattaforme artificiali si è rivelata un elemento fondamentale per la popolazione di cicogna bianca in Calabria, permettendo negli ultimi due decenni un incremento costante della specie in Calabria – commenta Marco Gustin, responsabile Specie e ricerca della Lipu –. Una strategia vincente ed efficace per favorire la presenza della Cicogna bianca nella regione”.
Anche e-distribuzione condivide questa visione: il dirigente Vito Antonio Morrone, responsabile UT Cosenza, ha già annunciato che nei prossimi giorni saranno effettuati sopralluoghi congiunti con gli esperti della Lipu, per individuare nuovi tralicci e installare ulteriori piattaforme.
Saranno queste le nuove “case” delle future coppie di cicogne bianche, in vista della prossima stagione riproduttiva.
L’obiettivo per i prossimi anni è chiaro: aumentare il numero di coppie nidificanti e ampliare gli areali riproduttivi della Cicogna bianca in Calabria.
“Siamo sulla strada giusta – concludono i volontari della Lipu –. C’è ancora molto da fare, ma con il supporto di e-distribuzione e la collaborazione di aziende, comuni e agricoltori dei territori interessati, possiamo farcela.”
Rende, 20.08.2025
Natura: tre comuni calabresi approvano la delibera “Salvafratino” per proteggere le spiagge, habitat costiero della specie
Al via intanto le campagne di sensibilizzazione rivolte a cittadini e scuole
con il coinvolgimento della Lipu e di altre associazioni

Foto: Carlo Calabrò
Fotografie e video: https://drive.google.com/drive/folders/1wwoiE8yyxJIJ5l1mbLbX1t4uOx-0RM_8?usp=sharing
Sono i primi in Calabria – e tra i pochi in Italia – ad aver adottato una misura concreta per la tutela del Fratino (Charadrius alexandrinus), uccello a rischio di estinzione che nidifica sulle spiagge dei litorali sabbiosi, suo habitat di elezione. Con l’approvazione della delibera “Salvafratino”, proposta da Lipu Rende e Lipu Calabria, i Comuni di Camini (RC), Calopezzati (CS) e Crosia (CS) hanno scelto di proteggere attivamente questo piccolo limicolo e, di riflesso, i fragili ecosistemi costieri che abita e che ne permettono la sopravvivenza.
La presenza del Fratino è un indicatore biologico fondamentale dello stato di salute degli ecosistemi sabbiosi. Tutelare questa specie implica allo stesso tempo preservare l’intero equilibrio naturale delle spiagge e delle numerose forme di vita che da esso dipendono. Per questo motivo, i Comuni citati hanno introdotto una serie di misure specifiche da seguire durante il periodo della nidificazione (dal 15 marzo al 31 agosto), tra cui il divieto di pulizia meccanica degli arenili, di transito di veicoli a motore, di ingresso di cani senza guinzaglio e di svolgimento di manifestazioni rumorose o notturne nelle aree sensibili. Tutte misure già contemplate dalla legge, a cui si affiancheranno specifiche campagne di sensibilizzazione e informazione rivolte a cittadini e scuole, con il coinvolgimento attivo della Lipu e di altre associazioni ambientaliste.
Per la Lipu, i cui volontari, promotori dell’iniziativa, hanno lavorato a stretto contatto con le amministrazioni comunali, afferma che “quella del fratino non è solo una battaglia per la natura, ma un’opportunità per ripensare il nostro rapporto con il territorio, costruendo un modello di turismo più sostenibile, rispettoso e consapevole”.
In questa prospettiva, la delibera Salvafratino rappresenta un importante punto di partenza e di svolta insieme: a Camini, dove nel 2025 sono già state documentate tre nidificazioni, si lavora per istituire la prima “Spiaggia del Fratino” in Calabria. Ma vere e proprie spiagge del fratino hanno già preso o stanno prendendo forma anche a Calopezzati e Crosia dove – nelle scorse settimane – alcuni tratti di arenile sono stati recintati e segnalati con apposita cartellonistica per proteggere i nidi e favorire il successo riproduttivo delle coppie ancora impegnate nella cova o nell’accudimento dei pulli.
Questi Comuni potrebbero dunque fare da apripista a una rete sempre più ampia di Comuni calabresi “amici del Fratino”, pronti a condividere un modello di gestione sostenibile del litorale che valorizzi la biodiversità presente e la qualità ambientale delle coste. Solo attraverso uno sforzo collettivo sarà infatti possibile assicurare un futuro anche in Calabria al Fratino, al Corriere piccolo (Charadrius dubius) e alle altre specie che popolano i nostri litorali sabbiosi, da molto tempo prima che noi li colonizzassimo.
“L’approvazione della delibera Salvafratino – afferma Roberto Santopaolo, responsabile del progetto Fratino Calabria - si inserisce in un quadro di azione più ampio dedicato alla conservazione del fratino in Calabria. Basti citare l’inedita attività di inanellamento a scopo scientifico, avviata quest’anno in collaborazione con gli inanellatori riconosciuti dall’Ispra Mario Pucci e Rosario Balestrieri nonché il censimento sistematico condotto dai volontari su tutto il territorio regionale sin dal 2019. Misure di tutela concrete, mirate a studiare, conoscere e dunque proteggere in maniera più efficace questo limicolo, simbolo dei litorali sabbiosi”.
La Lipu ricorda che la presenza del fratino e la tutela attiva del suo habitat rientrano inoltre tra i criteri valorizzati nel percorso per l’ottenimento della Bandiera Blu, riconoscimento internazionale di qualità ambientale e sostenibilità. La tutela del fratino non è dunque una sfida “per pochi”, ma rappresenta il cuore di una possibile rete virtuosa che unisce istituzioni, cittadini, associazioni e ricercatori, tutti impegnati per salvaguardare un patrimonio naturale prezioso e fragile e dare nuovo slancio al territorio. Il nostro desiderio è che anche in Italia sia possibile dare vita a una cordata di comuni “Salvafratino” e che la Calabria, con il maggior numero di comuni ad aver adottato la delibera, possa fare da capofila e da esempio positivo per altre regioni.
“Salutiamo con grande favore questa iniziativa a tutela del fratino – afferma Marco Gustin, responsabile Specie e ricerca della Lipu – una specie che soffre di uno stato di conservazione negativo sia a livello europeo che italiano, dove la popolazione, composta tra le 500 e le 700 coppie, pur rilevante nel contesto continentale, è purtroppo in forte declino negli ultimi decenni a causa del degrado e della riduzione del suo habitat ottimale”.
“Salvaguardare l’ambiente che ci circonda – prosegue Giorgio Berardi, coordinatore regionale della Lipu - mantenerlo in salute e costruire, insieme, un futuro in cui presenza umana e ritmi della natura possano tornare a coesistere è l’obiettivo che ci prefiggiamo e ci impegneremo a realizzare. Per farlo – conclude Berardi - il primo passo è proteggere il fratino ed evitare che la specie, già in forte declino, scompaia definitivamente dalle nostre coste”.
I sindaci e gli amministratori interessati possono scrivere a:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Fotografie e video: https://drive.google.com/drive/folders/1wwoiE8yyxJIJ5l1mbLbX1t4uOx-0RM_8?usp=sharing
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