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Preapertura della caccia in Calabria: via libera alla mattanza legalizzata

ALLARME DELLA LIPU, nel calendario venatorio calabrese presenti specie in grave declino e previste inaccettabili preaperture e posticipi

 

Recentemente la Giunta regionale della Calabria ha approvato il calendario venatorio per la stagione 2019/2020. 

Nonostante le continue richieste delle associazioni ambientaliste e in assenza di un piano faunistico/venatorio, strumento indispensabile per la pianificazione faunistica del territorio agro-silvo-pastorale, si è preferito continuare a perpetrare gli errori del passato.

Sono infatti state mantenute le vergognose preaperture al 1 settembre ed il posticipo della chiusura al 10 febbraio ed inoltre, l’inaccettabile presenza di specie in grave declino globale come la tortora selvatica, l’allodola, la pavoncella, il moriglione, il tordo sassello, e il combattente, eludendo le indicazioni del Ministero dell’Ambiente e della Commissione europea.

La cosa particolarmente grave è la previsione di abbattere la tortora selvatica, un fatto estremamente pesante se si considera che questa specie è una Spec 1 (Specie globalmente minacciata), è considerata “Vulnerabile” nella Lista rossa europea ed ha un stato di conservazione cattivo.

Le diverse specie soffrono a causa dei cambiamenti climatici, dell’agricoltura intensiva e della distruzione del loro habitat naturale ma continuano, nonostante le difficoltà, ad essere oggetto di prelievo venatorio.

I volatili, oltre che parlarci della bellezza della natura ci indicano il modo in cui trattiamo il nostro pianeta. Se una specie è in crisi, è quasi sempre perché le nostre attività sono eccessive e mal condotte.

Si tratta di modificare radicalmente alcune pratiche, fermare il cattivo sfruttamento del territorio, aumentare le tutele degli habitat naturali e delle rotte migratorie, ma anche, attivare misure d’urgenza. Per questo la Lipu Calabria ha chiesto alla Giunta Regionale presieduta dall’On. Mario Oliverio, di escludere dalla lista le specie sopraindicate, di eliminare le preaperture e i posticipi dal calendario venatorio e aumentare la vigilanza, stabilendo un piano di controllo organico che preveda anche il ripristino delle storiche competenze in capo ai corpi di Polizia Provinciale.

A livello nazionale la Lipu sta lavorando ad una nuova denuncia affinché venga aperta una procedura di infrazione contro le mancate tutele alle specie cacciabili e le ripetute violazioni regionali.

 

Rende, 30 agosto 2019 

  

LIPU Sezione di Rende (CS)

Coordinamento Regionale LIPU Calabria

Via Bertoni - 87036 Rende (CS)

Trovato privo di vita un individuo di Cicogna bianca in provincia di Cosenza

Trovato privo di vita un individuo di Cicogna bianca in provincia di Cosenza.

Approfittando degli ottimi rapporti la Lipu chiederà ad E-Distribuzione di mettere in sicurezza alcuni siti abitualmente frequentati dalla specie

 

 

Nei giorni scorsi, un esemplare adulto di Cicogna bianca è stato rinvenuto morto nei pressi del Lago dell’Esaro, ubicato tra i comuni di Roggiano Gravina e Mottafollone (CS).

Fatale per l’esemplare è stato il contatto accidentale con i conduttori di una linea elettrica a media tensione, a cui è rimasto appeso. A riferirlo sono i volontari Lipu di Rende che, con i tecnici dell’Unità Operativa di Castrovillari-San Marco di E-Distribuzione, hanno subito provveduto al recupero dello sventurato animale.

L’elettrocuzione è, purtroppo, un fenomeno spesso mortale che interessa uccelli con una grande apertura alare, come nel caso della Cicogna bianca. Questi, se accidentalmente toccano contemporaneamente i due conduttori elettrici in servizio, ne rimangono folgorati.

In questi anni la proficua collaborazione tra Lipu Rende ed E-Distribuzione, la società del Gruppo Enel che gestisce la rete elettrica a media e bassa tensione, ha consentito l’installazione di circa ottanta piattaforme nido, su pali e tralicci elettrici, per favorire la nidificazione della Cicogna bianca in Calabria. Tutte le strutture sono state puntualmente messe in sicurezza dai tecnici dell’azienda elettrica proprio per evitare che i volatili restassero accidentalmente folgorati durante la loro permanenza nei nidi. Ad oggi, infatti, le 23 coppie di cicogne presenti nella regione si sono riprodotte tutte senza simili incidenti.

Messi in sicurezza i nidi, sarebbe, quindi, opportuno mettere in sicurezza anche alcuni pali e tralicci che, seppur privi di piattaforme nido, vengono spesso utilizzati da alcune specie di uccelli per riposarsi o come punti strategici per scrutare il territorio alla ricerca di prede.

Perciò, contando sulla sensibilità e sugli ottimi rapporti con i responsabili territoriali di E-Distribuzione, che da oltre 15 anni consentono di portare avanti in Calabria il progetto Cicogna bianca, presto i volontari Lipu segnaleranno all’azienda elettrica alcuni dei siti che sarebbe opportuno mettere in sicurezza affinché, quanto accaduto nei giorni scorsi alla sventurata cicogna, non capiti in futuro ad altri esemplari.

 

Rende, 27 Agosto 2019

 

Lipu Sezione di Rende (CS) 

Coordinamento Regionale Lipu Calabria

Via Bertoni - 87036 Rende (CS)

 

CICOGNA BIANCA: CONCLUSA LA STAGIONE RIPRODUTTIVA IN CALABRIA

COMUNICATO STAMPA

 

Cicogna bianca: conclusa la stagione riproduttiva in Calabria. Alle attività di sorveglianza hanno partecipato anche 10 giovani volontari del progetto comunitario Life "Choona"

 

69 giovani cicogne nate, tre nuove coppie riproduttrici in più rispetto all’anno precedente ma cinque nati in meno. Sono i principali numeri della stagione riproduttiva della cicogna bianca che si è appena conclusa in Calabria. In totale sono 23 le coppie nidificanti, di cui 15 nella Piana di Sibari (Cs), 7 nella Valle del Crati (Cs) e 1 nella Valle del Neto (Kr). A rendere noti i numeri sono i volontari della Lipu di Rende che hanno costantemente sorvegliato e monitorato i nidi durante tutta la stagione.

Molto positivo è stato l’incremento di due nuove coppie nella Valle del Crati che da cinque presenti nel 2018 passano quest’anno a sette. Anche la Piana di Sibari ha avuto una nuova coppia ma nel conteggio complessivo quest’area passa da 16 coppie del 2018 a 15 di quest’anno poiché due storiche coppie, presenti negli anni passati, non si sono più riprodotte. In compenso però in quest’area, a inizio stagione, si sono formate tre nuove coppie che tuttavia non hanno portato a termine la riproduzione, presumibilmente individui giovani alla prima esperienza.

La stessa cosa è avvenuta nella Valle dell’Esaro (Cs), dove l’unica coppia presente, ha abbandonato la cova dopo circa tre settimane. Circostanze, quest’ultime, che comunque fanno ben sperare per nuove nidificazioni nel 2020.

 “In quanto al basso tasso riproduttivo che, soprattutto per la Piana di Sibari, ha portato a un minor numero di nati, molto probabilmente è da imputare alle piogge e al freddo anomalo e intenso che nel mese di maggio ha colpito la nostra regione. Le basse temperature potrebbero aver portato alla morte alcuni embrioni che, per il loro sviluppo, hanno bisogno di una temperatura costante” sostengono ancora i naturalisti della Lipu.

 Alle attività di sorveglianza e monitoraggio dei nidi di cicogna di quest’anno hanno preso parte oltre agli storici volontari della Lipu anche 10 giovani volontari del gruppo Life Choose Nature, il progetto avviato nel 2017 in diverse parti d'Italia con il sostegno della Commissione europea e della Fondazione Cariplo. “A tutti loro– dichiara la sezione Lipu Rende - va un nostro sentito ringraziamento per il grande impegno e la passione con cui hanno operato”.

 Diciotto delle 69 giovani cicogne nate sono state marcate tramite l’apposizione al tarso di un anello con un codice alfanumerico rilasciato dall’Ispra. 

L’anello rappresenta una sorta di carta di identità per ogni singolo individuo e, in caso di avvistamenti successivi, il suo codice alfanumerico darà informazioni utilissime sulle rotte migratorie, di sosta e di riproduzione di questi meravigliosi uccelli. Ma, soprattutto, consentirà di capire se questi individui inanellati torneranno a riprodursi in Calabria, dove sono nati, o in qualche altro angolo di Italia o d’Europa.

 

Ad oggi tutte le 69 giovani cicogne si sono involate, nei giorni scorsi però un individuo è stato rinvenuto morto su di un traliccio elettrico ai limiti della Riserva Naturale del Lago di Tarsia (Cs). Segnalata dagli stessi operatori della Riserva e dai volontari Lipu, l’individuo è stato prontamente recuperato dai tecnici di E-Distribuzione. Con tutta probabilità la povera cicogna è rimasta incastrata con una zampa tra le barre in ferro del traliccio stesso.

Determinante, come ogni anno, è stato il progetto Cicogna bianca Calabria che la sezione di Rende ha messo in campo oltre 15 anni fa e il cui obiettivo, sin dall’inizio, è stato quello di favorire il ritorno di questa specie offrendo loro una “casa”, ovvero nidi artificiali, delle sorti di piattaforme circolari in legno posizionate su pali e tralicci di E-distribuzione. Un’idea vincente se si pensa che, attualmente, su 23 coppie di cicogne, 21 si riproducono su nidi artificiali.Un elemento di grande interesse ed eccezionalità che non trova riscontro in nessuna altra regione italiana.

Per questi risultati bisogna anche ringraziare E-distribuzione che sin dall’inizio ha creduto nel valore di questo progetto ed autorizzato l’installazione dei nidi sulle proprie strutture.

In questo momento sono oltre 100 le cicogne che, tra giovani nati e adulti, sorvolano i cieli della Calabria e che nei prossimi giorni/settimane lasceranno la nostra regione. Si preparano a migrare verso sud, compiranno circa 6-7.000 chilometri per portarsi nei quartieri di svernamento africani. Gli adulti ritorneranno di nuovo in Calabria il prossimo anno, ad inizio primavera, perpetuando così il ciclo della vita. E noi, binocoli al collo e macchine fotografiche in mano, saremo qui ad aspettarle ed accoglierle con l’entusiasmo di sempre e con nuove “case” da offrire loro.

 

Per sostenere il Progetto Cicogna bianca Calabria la Lipu ha lanciato due campagne:

“Dai una casa alla Cicogna bianca in Calabria” 

“Adotta una Cicogna 

 

 Rende, 01 Agosto 2019

Lipu Sezione di Rende (CS) - Coordinamento Regionale Lipu Calabria

Via Bertoni snc 87036 Rende (CS)

 

Inanellate in Calabria 18 giovani cicogne

La marcatura darà informazioni importanti sulle rotte migratorie e sulle aree di riproduzione

 

 

Si è tenuta, nei giorni scorsi, la prima attività scientifica di inanellamento sui pulli di giovani cicogne nate in Calabria. Attività che rientra nel più ampio Piano di Azione denominato “Cicogna bianca Calabria” che la sezione Lipu di Rende ha messo in campo nel 2003 per favorire la nidificazione di questa specie attraverso l’installazione di nidi artificiali.

L’attività di inanellamento, che riveste una particolare importanza scientifica e protezionistica, è stata possibile grazie ad una collaborazione tra LIPU, ISPRA ed E-Distribuzione, la società del gruppo Enel che gestisce la rete elettrica a media e bassa tensione.

L’inanellamento è una tecnica che consiste nel fissare un anello metallico al tarso degli uccelli con impresso un codice alfanumerico. Questo consente di ottenere traccia dei movimenti degli uccelli e a raccogliere informazioni sul loro stile di vita. E’ uno dei metodi più efficaci per studiare la biologia, l’ecologia, il comportamento, i movimenti, la demografia degli uccelli.

Con questo obiettivo i volontari e naturalisti della Lipu di Rende hanno identificato in Calabria 6 nidi di cicogna sui 29 presenti in regione e che i volontari seguono e monitorano costantemente.

Si è quindi proceduto ad inanellare i pulli  in maniera scaglionata in base all’età degli stessi di cui 12 nella Piana di Sibari e 6 nella Valle del Crati per un totale di 18 pulli marcati.

L’anello rappresenta una sorta di carta di identità per ogni singolo individuo.

In caso di avvistamenti successivi, il suo codice alfanumerico, che potrà essere letto anche  a distanza con l’aiuto di un binocolo, darà informazioni utilissime sulle rotte migratorie, di sosta e di riproduzione di questi meravigliosi uccelli.

Ma, soprattutto, consentirà di capire se questi individui inanellati torneranno a riprodursi in Calabria, dove sono nati, o in qualche altro angolo di Italia o d’Europa.

Il progetto, che continuerà anche nei prossimi anni, è stato possibile realizzarlo grazie alla disponibilità di Mario Pucci, socio Lipu e inanellatore ISPRA, e alla collaborazione di E-Distribuzione e delle sue Unità Operative di Castrovillari, Rossano e Cosenza.

Altrettanto importante è stato l’impegno continuo e costante dei volontari della sezione di Rende, che da quasi 20 anni seguono questa specie, ai quali da due anni si sono aggiunti  i volontari del Gruppo Choose Nature.

 

Rende, 26 giugno 2019

 

Sezione LIPU di Rende (CS) - Coordinamento regionale LIPU Calabria

Via Bertoni snc 87036 Arcavacata di Rende (CS)

 

 

Ruspe nell'alveo del fiume Crati

COMUNICATO STAMPA

 

A Cosenza interventi meccanici nel lungo Crati privano la fauna selvatica del loro habitat naturale

 

Ancora una volta, su segnalazione di alcuni cittadini, interveniamo su una problematica assai diffusa quanto discutibile che è la pulizia meccanica di fiumi e torrenti. Questa volta a farne le conseguenze è il tratto cittadino del Crati sino alla confluenza con il Busento.

Non si capisce come, dei lavori di pulitura di un alveo fluviale, evidentemente per liberarlo anche da plastica o altri materiali di rifiuto, vengano eseguiti con mezzi meccanici facendo tabula rasa di tutto, compresa la vegetazione ripariale. 

Questa pratica del tutto anti-ecologica, e purtroppo assai diffusa negli ultimi anni, porta alla distruzione di delicati equilibri naturali trasformando un ecosistema ricco di vita e di biodiversità in un vero e proprio deserto ecologico.

Tra l’altro in questo periodo molte specie di uccelli, sia passeriformi che acquatici, sono in fase di nidificazione per cui eliminando la vegetazione si distruggono anche i nidi e le intere nidiate. La vegetazione ripariale rappresenta pertanto un insostituibile ambiente di vita per un gran numero di specie animali, tra cui diversi uccelli, mammiferi, anfibi e rettili, tutelati a livello regionale, nazionale e comunitario.

A questo punto ci chiediamo che fine hanno fatto tutte quelle specie legate alla vegetazione ripariale, dai passeriformi come l’usignolo di fiume agli ardeidi come garzette e aironi a folaghe e gallinelle d’acqua, specie quest’ultime sempre ben visibili e motivo di attrazione naturalistica per residenti e turisti. E non è solo l’ornitofauna a soffrire ma anche le popolazioni di pesci e anfibi perché questi interventi porteranno ad una variazione del microclima, soprattutto nel periodo estivo.

Quando vengono eseguiti interventi che riguardano l’ambiente sarebbe forse opportuno che le amministrazioni comunali convocassero non solo ingegneri, geometri o architetti ma anche naturalisti, forestali e botanici. In questo caso, visto che tratti dei fiumi Busento e Crati attraversano la città, se curati in tal senso, oltre che rispettare la natura, creerebbero un elemento di abbellimento e un prezioso presidio ‘culturale’ in senso ecologico.

Vorremmo ulteriormente ricordare all’amministrazione comunale che interventi del genere sono deleteri e assolutamente da evitare per i motivi appena illustrati. Rivolgiamo pertanto un appello affinché chi di competenza possa immediatamente bloccare i lavori, così come concepiti, per avviare invece un’opera di manutenzione concordata con esperti del settore per evitare ulteriori ed inutili danni all’ambiente naturale.

I fiumi in città e la fauna ad essi collegati sono molto importanti e svolgono un ruolo fondamentale per gli animali, come lo sono le strade, i ponti e le piazze per gli umani. Non ci sogneremmo mai di togliere l’asfalto dalle strade, i giunti da un ponte, l’illuminazione da una piazza. Perché allora privare la fauna di elementi naturali fondamentali alla loro sopravvivenza?

 

Rende, 18 Giugno 2019     

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